Il destino di un film è determinato da numerosi fattori, ci sono pellicole nate con tutte le migliori intenzioni che non ottengono il successo sperato. Così come è vero anche il caso opposto, pellicole sulle quali nessuno avrebbe scommesso che si tramutano in inaspettati fenomeni mondiali. Tuttavia la Storia della settima Arte è costellata di esempi di film che entrano nell'alone della Leggenda.
Pellicole avvolte da dicerie, da ventilate maledizioni, ma anche una manciata di queste semplicemente molto diverse dalla media delle altre, create appositamente per differenziarsi, con quel particolare in più rispetto alla massa.
E poi esiste un terzo gruppo di film, di cui abbiamo parlato spesso in passato. Quella di film scomparsi, dei quali se ne è persa la traccia, a volte anche ricomparsi, ritrovati e riprogrammati in giro.
Ancora più raramente, semplicemente succede che un film in particolare finisca per appartenere a tutte e tre queste categorie.
Questo è un racconto speciale, la cronaca di quanto accaduto ad una pellicola veramente differente da tutte le altre.
Questa è la storia di "Incubus".
Un film che sembra dotato di una vita propria.
Ma andiamo con ordine.
Tutto comincia a metà degli anni '60s del XX° Secolo con l'intuizione di un singolo uomo.
Un tranquillo signore di nome Leslie Stevens.
Stevens era stato il produttore di una serie particolare, una produzione antologica chiamata The Outer Limits . Sia pure con basso budget, The Outer Limits si era rivelata come l'unica vera rivale della serie The Twilight Zone, non era stata però altrettanto fortunata. Due soli anni di produzione, dal 1963 al'65 per poi venire bruscamente interrotta dalla rete ABC.
Trovatosi a capo di una grossa struttura produttiva, rimasta improvvisamente senza il suo lavoro più remunerativo Stevens cercò una soluzione che gli permettesse di impiegare almeno una parte dei collaboratori e delle maestranze. E anche di rielaborare, magari unendole tra loro, alcune delle sceneggiature o dei soggetti rimasti inutilizzati.
Assieme ad un altro produttore chiamato Anthony M. Taylor il buon Stevens decise di dar vita ad un film Horror, ma che avesse quel qualcosa in più in grado di attrarre i mercati internazionali. Unito ad un buon tocco sperimentale. Dopotutto quelli erano gli anni Sessanta e la volontà di differnziarsi era nell'aria.
Fu Taylor ad avere l'idea.
Giusta o sbagliata lo diremo poi.
Stanco di quei film di guerra dove anche i tedeschi e i giapponesi si esprimevano in un forbito e perfetto inglese, nauseato da quegli escamotage dove in qualsiasi parte del mondo fossero ambientati i film americani sembrasse sempre di trovarsi in Missouri o in Texas, Taylor ventilò la proposta di un film recitato integralmente in esperanto.
Creato a fine XIX° Secolo da Ludwik Zamehnof un medico polacco l'esperanto sarebbe dovuto diventare una sorta di lingua franca in grado di unire l'umanità nel solco di un unico linguaggio artificiale sì ma comunque semplice da imparare ed universale. Le cose non andarono proprio così e l'esperanto conobbe nel corso degli anni alterne fortune e se pure oggi è conosciuto e parlato dal almeno due \tre milioni di persone al mondo non divenne mai quella predominante lingua mondiale che Zamehnof sognava.
Taylor pensò all'esperanto convinto che avrebbe dato alla storia quel tocco estraniante in più, fornire quell'atmosfera quasi magica, calare lo spettatore in mondo indeterninato, una "Terra di nessuno" che poteva essere ovunque e da nessuna parte.
Un giovanissimo e non ancora famoso William Shatner. |
l'incognito al massimo livello.
E in un certo senso fu davvero quasi così.
Ma, come spesso accade, se le intenzioni erano quanto di più meritevole possibile, all'atto pratico della realizzazione molti, forse troppi elementi si misero di traverso nella realizzazione dell'effetto finale.
E tantissime cose condizionarono anche il destino ultimo, non solo della pellicola in sè stessa ma anche di molte delle persone coinvolte nella sua realizzazione.
Tra tutti un uomo che poi sarebbe diventato famoso di lì a poco, un giovanissimo attore canadese di cui si diceva un gran bene.
Un certo William Shatner.
(Continua....)
24 commenti:
Di primo acchito mi fa venire in mente il film su Gesù di Mel Gibson con gli attori che parlavano aramaico e latino. Originale ma... non proprio comodo per lo spettatore.
@ Ariano Geta
Ed in questo caso come vedrai le cose saranno ancora più complicate.
Shatner che compariva anche in diversi episodi della serie originale di "Ai confini della realtà"!
@ Andrea87
Uno anche rimasto nella storia della televisione mondiale. Ne parlerò anche nel prossimo post.
@ Andrea87
E oltretutto era anche apparso nella stessa serie " The Outer Limits".
Molto interessante, non sapevo di questo film e non vedo l'ora di leggere il resto. Tra l'altro ho visto Antrum, non un film qualsiasi e strettamente in tema.
@ Pietro Sabatelli
Uno dei motivi per cui ho diviso questo post è perché di cose da dire c'è ne sarebbero tante su " Incubus".
Antrum m' intriga parecchio
Interessante. Non avevo idea che Shatner, reduce dalla zona del crepuscolo e prima di diventare l'astronauta più "mainstream" possibile si fosse prestato a queste operazioni.
Ottima, sebbene castrante, la scelta dell'esperanto, che adombra un mondo "parallelo" e non esattamente identico al nostro. Mi ricorda il pre-latino de "Il primo re" anche se lì lo scopo era tutt'altro. Aspetto la seconda parte della rece e poi cercherò di recuperarlo.
@ J_D_Ka_ Rue
Shatner venne scelto anche perché faceva parte del gruppo di persone che avevano già lavorato con Stevens, aveva infatti partecipato ad un episodio di The Outer Limite, oltre ovviamente alla " rivale" Twilight Zone, insomma sembrava particolarmente indicato per quel tipo di ruoli
La scelta dell'esperanto si rivelò davvero molto castrante. Ne riparleremo presto.
Grazie e a prestissimo.
@ J_D_La_ Rue
Scusa perl'errore sul nome del commento precedente. Il correttore automatico del mio Cell mi fa spesso scherzi...😔
Davvero appassionante. Aspetto la seconda parte con vera curiosità.
@ Massimo Citi
Cercherò di non farti attendere troppo.
Deve essere proprio strano sto film. E la cosa non può che piacermi.
@ Clarke è vivo
È un film moooolto ma molto insolito.
Ricordo che, quando ero molto giovane, si guardava all'esperanto come a una lingua universale, facile da imparare. In realtà, poi, non ho più sentito parlare di questa lingua e l'inglese è diventata la lingua universale. Attendo altre curiosità su questo film. Saluti.
@ Mirtillo14
Il problema dell'esperanto è che- come tutte le cose create a tavolino -non è riuscito ad avere quel giusto appeal in grado di convincere le persone ad utilizzarlo.
A presto con la seconda parte.
Mentre attendo il seguito proverò a cercare di capire se "The Outer Limits" è recuperabile da qualche parte, magari in italiano...
@ Obsidian M
Qualcosa dovrebbe esserci anche in italiano.
Buona caccia allora.;)
Mi ero persa questo post, l'ho recuperato volentieri. E' un film davvero curioso, un azzardo commerciale direi, soprattutto per la scelta della lingua. Per quanto riguarda i film maledetti, mi è venuto in mente "Nosferatu" di Murnau dove pare che ne succedessero di tutti i colori.
@ Cristina M Cavaliere
In questi giorni alcuni blog come quello di SamSimon, quello di Cassidy, Film Etruschi e quello di Obsidian M ne hanno parlato, sono tutti post importanti ti consiglio di recuperarli, ne vale la pena.
Mi stupisce che ci siano ben 2 milioni di persone che parlano l'esperanto. Pensavo la cosa si limitasse ai titoli di alcuni album dei Police! :--)
@ SamSimon
Beh le cifre sono piuttosto ballerine, i due milioni di persone sono per eccesso. Sicuramente saranno molti di meno.;)
Ciao Nick. Sai mi ricordo di aver visto o comunque sentito parlare di "Ai confini della realtà" ma non di questo. Non conoscevo questa lingua inventata e neanche questa pellicola. Mi piacerebbe ascoltarla però. Sono curiosa e ti seguirò volentieri... Ma tu guarda che cosa ha potuto mai fare il mio "Comandante" preferito. 😁😘
@Pia
Kirk rimane indimenticabile. Per quanti comandanti abbia presentato il franchising trekkiano Kirk avrà sempre un posto speciale nella mia personale classifica. 😁😘
Outer Limita è molto meno famosa ( e tradotta) di Ai Confini della Realtà un po' perché è arrivata dopo, un poco anche perché obiettivamente ne era una copia. Però per quegli anni sicuramente osava di più e sfidava leggermente di più i limiti della censura dell'epoca.
Ciao
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