IL TESORO DEL CIGNO NERO.

 Sinossi: Spagna, il giovane Alex Ventura comincia il suo lavoro al Ministero della Cultura spagnola. Alex sa che il suo lavoro potrebbe durare poco, le elezioni sono vicine ed è altamente probabile che il colore politico del governo cambi e che lui e tutte le persone che lo hanno assunto sia mandati a casa. Il ragazzo però non fa nemmeno in tempo a cominciare che si trova a dover affrontare un caso giuridico molto importante: una società di recupero statunitense, la Ithaca, sostiene di aver trovato le tracce di una nave affondata secoli prima e il suo tesoro, la nave viene ribattezzata in codice come "Cigno Nero". Ithaca però è conosciuta per la sua spregiudicatezza e per le sue protezioni ad alto livello. Alex ed altri cominciano a sospettare che in realtà si tratti della "Merced", un vascello della marina spagnola naufragato in territorio iberico e di conseguenza proprietà dello Stato europeo. Inizia così un lungo braccio di ferro senza esclusione di colpi. I vertici di Ithaca sembrano con conoscere limiti e si spingono fino alla corruzioe e ai tentativi di omicidio pur di raggiungere i loro scopi. Ad aiutare Alex, ci sarà Elsa che lavora negli archivi del Ministero della Cultura e l'avvocato americano Jonas Gold, che ha un vecchio conto da saldare contro Ithaca. Non sarà facile e tanto per complicare le cose Alex pare innamorarsi senza speranza della più matura e navigata Elsa...

Cigno Nero: un evento talmente raro, inaspettato ed imprevedibile da avere conseguenze sorprendenti, talmente forti ( in tutti i sensi) da impattare sia sui singoli che sulla collettività. Una metafora quindi, che però nasce da un fatto reale, cioè la scoperta nel 1600 in Australia di un esemplare di cigno nero, una specie rarissima di suo, ma che fino a quel momento gli esperti ritenevano non potesse esistere.

Il particolare ha riscosso tanto interesse da parte degli studiosi che nel 2007, in suo testo, il matematico e filosofo libanese Nassim Nicholas Taleb ha formulato quella teoria conosciuta proprio come Teoria del Cigno Nero. In buona sostanza secondo Taleb le nostre vite,  come singoli ma anche come razza umana èresa nel suo complesso, sarebbero regolate da avvenimenti, magari isolati, ma che non siamo in grado di aspettarci, di prevedere ma anche di saper spiegare.  

Or, ovviamente sto semplificando di brutto, sicuramente tra i miei lettori ci sarà qualcuno in grado di spiegarlo meglio di me. 

Un dato di fatto però è che l'espressione "Cigno Nero" ha ottenuto in certo successo nel lessico.

Una metafora, un termine lessicale ed una teoria nata però da un fatto realmente avvenuto. E, come il termine che costiutisce il suo titolo anche la graphic novel spagnola Il Tesoro del Cigno Nero nasce da un evento realmente avvenuto.

Si tratta della versione romanzata, molto romanzata di una vicenda realmente accaduta e cioè della disputa, diplomatica certo ma anche giuridica tra il governo spagnolo ed una società privata statunitense riguardo al recupero di un antico galeone spagnolo e sulla proprietà del suo ingente tesoro.  Contrasto aggravato da due elementi, il primo che la nave affondata in questione si trovasse in un tratto di mare di competenza del Governo spagnolo, la seconda è che la società in questione non solo non rispettasse al massimo (per usare un eufemismo) le leggi, ma che fosse interessata solo alle monete d'oro e che le sue tecniche di recupero distruggessero fondali ed altri reperti (galeoni affondati compresi) Una questione certamente non nuova, ma che negli ultimi decenni è riesplosa riguardo a due concezioni agli antipodi relative a due diverse (anzi proprio agli antipodi) concezioni su cosa della essere l'archeologia.

Conservazione o sfruttamento? Tutela della Memoria del Passato in Loco o Esportazione all'estero? Trafugare quanto ritenuto prezioso distruggendo quello che non interessa oppure mantenimento e testimonianza del passato?

 Prima di tutto una premessa. l'archeologia è una scienza e come tale soggetta a regole, discipline e canoni scientifici il cui unico fine dovrebbe essere la conserazione del bene trovato e del contesto nel quale viene trovato. Nel corso della storia non sempre è stato così, però...e continua a non essere sempre così.  Lo sfruttamento, la depredazione avviate in passato da compagnie private, emissari di governi, di fondazioni o musei privati o avventurieri senza scrupoli ma anche l'azione di persone in buona fede ma prive degli strumenti e delle metodiche adatte hanno fatto sì che interi tesori finissero lontano da casa o perfino distrutti. 

Non è un caso che  negli ultimi decenni molte nazioni stiano provando ad invertire gli errori del passato, mi riferisco ad esempio, ai procddimenti diplomatici e legali avviati di recente dai governi italiani e greci nei confronti del Getty Museum che hanno avuto come risultato la restituzione da parte di quest'ultimo di numerosi reperti detenuti illegalmente in America o dai frequenti (e finora fallimentari) tentativi da parte della stessa Grecia di riottenere dall'Inghilterra i fregi del Partenone portati al British Museum nel 1800 da Lord Elgin dopo un, contestatissimo e mai riconosciuto dal popolo elleino, accordo con l'Impero Ottomano (per la cronaca uno dei pochi governi ad aver spontaneamente restituito un frammento del Partenone alla Grecia, è stato proprio il nostro) .

  

Il Tesoro del Cigno Nero, in un certo senso, racconta la stessa storia, vista però dalla parte di un'altra nazione, la Spagna. Gli stessi autori però in più di una intervista tengono ovviamente a ricordare come i fatti siano stati da loro molto romanzati a fini narrativi.

Uscito nel 2018 per l'editore iberico Astiberri, El Tesoro del Cisne Negro, è stato uno dei maggiori successi di critica e di vendite del fumetto europeo. Come raccontato, prende le mosse da un evento realmente accaduto e questo giustifica doppiamente l'espressione " Cigno Nero" utilizzata nel titolo: da un lato per indicare la barca spagnola in questione, prima che se ne individuasse il vero nome, dall'altro per ricordare come quella contesa sia stata importante nella Storia recente iberica. L'autore della trama, Guillermo Corral non è uno sceneggiatore di professione, ma un membro del corpo diplomatico spagnolo che ha vissuto di persona gli eventi reali, quando era stato un giovanissimo direttore generale del Ministero della Cultura di quello Stato.

Guillermo Corral e Paco Roca.


 Ai disegni ritroviamo Paco Roca, uno dei più conosciuti disegnatori ispanici contemporanei. Dotato di uno stile asciutto ma evocativo, Roca, riesce ad infondere nella sue immagini atmosfere di grande impatto, l'artista originario di Valencia si dimostra ancora una volta bravissimo nel tratteggiare espressioni facciali, silenzi in grado di essere più eloquenti di mille parole, una colorazione lontana cromatismi carichi ed accesi, ma ricca di colori decisamente più "minimal", quasi autunnali e soprattuto una scansione della tavole classica ma scorrevole. Questo aiuta anche in circostanze come queste laddove il ritmo molto veloce  stesso della narrazione porta in alcuni momenti a sacrificare le psicologie di una parte dei personaggi. Se il protagonista Alex Ventura si rivela il classico personaggio delle storie di Roca, idealista, speranzoso ma che deve ancoa trovare del tutto una sua personalità. le figure secondarie si dimostrano molto più sfaccettate e godibili. Intendiamoci, si fa presto a solidarizzare con la figura di Alex, il ragazzo si rivela all'inizio come un pulcino bagnato dalla pioggia che debba vivere in un mondo di giganti, proprio per questo si trasforma nella versione fumettistica di un Davide pronto a sfidare tutti i Golia di una quotidianità dove pare non esserci più spazio per i Davide di tutto il Mondo.

Una figura simbolica, imperfetta quanto si voglia, decisamente anti-eroica, ma che in fondo rappresenta bene il sentimento dei vari lettori. 

 Molto più sfaccettate si dimostrano le figure di contorno: Elsa in primo luogo.  Un personaggio femminile molto credibile, dalle illustrazioni di Paco Roca non aspettatevi mai pin up con generose misure o scollature, quelle "rochiane" sono sempre ragazze e donne vere, ragazze della porta accanto di quelle che tutti noi potremmo realmente incontrare nella vita di tutti i giorni.

 In questo la sceneggiatura di Guillermo Corral dà la sensazione di essersi bene amalgamata ed incontrata con lo stile del disegnatore, a volte sembra come se i due lavorassero assieme da anni.

La stessa verosimiglianza si puà riscontrare anche negli altri personaggi secondari, a partire da Frank Stern, il "cattivo" della situazione....un uomo con molte ombre ma decisamente umanissimo e credibile o l'avvocato Jonas Gold oppure il Ministro che decide di assumere Alex sia pure in prova.

 Il Tesoro del Cigno Nero si conferma un'avventura di stampo classico, con atmosfere romanzesche ma anche un duro atto d'accusa verso, tutte le forme di corruzione e prevaricazione, le storture della burocrazia, le contradizioni dei cavilli legali, gli aspetti farraginosi della tutela ambientale e culturale e i lati oscuri dei rapporti tra Stati. Corral e Roca sotto quest'aspetto non fanno sconti a nessuna delle parti in causa, Spagna compresa.

Principalmente però è l' Avventura a farla da padrona, l'avventura in tutte le sue sfaccettatute. Un ritorno alla grande narrazione di cui non si può che esserne contenti.

BONUS CARD: PARLA PACO ROCA. 

 Ho intervistato Paco Roca anni fa, una delle esperienze più belle della mia attività di blogger. Oltretutto ho avuto il piacere di conoscere così una persona molto disponibile, oltre che un disegnatore di grande talento. Ho chiesto a Paco se desiderasse rilasciarmi un breve commento da inserire in calce al mio articolo sulla sua graphic novel. Il risultato lo state per leggere, sia nella versione originale in spagnolo sia nella mia traduzione in lingua italiana.

VERSIONE IN ITALIANO. 

Sono arrivato a questa storia per caso. Mi trovavo a Washington per presentare il film di "Rughe" a un festival. In quei giorni mi sono anche recato all'ambasciata spagnola per lasciare un saluto e lì ho incontrato Guillermo Corral, che ne era l'addetto culturale. Lui mi ha invitato a pranzo e mi ha detto di avere una storia che poteva essere benissimo trasposta sottto forma di fumetto. Si tratta di una frase che mi viene ripetuta molto spesso. Di solito però non sono mai interessato a quanto mi raccontano, il più delle volte infatti preferisco lavorare  da solo e già così mi ritrovo con l'avere più storie in mente che tempo per disegnarle. Quindi, all'inizio, ho risposto a Guillermo di non essere interessato.Lui però ha insistito e mi ha raccontato una storia che già conosceva, quella del caso Odyssey.  Si trattava della vicenda di una compagnia americana specializzata nella caccia al tesoro che aveva localizzato vicino allo Stretto di Gibilterra il più grande tesoro sommerso che si fosse mai trovato. Questo ha avuto molte ripercussioni sui media, ed è vero che si trattava di una storia che aveva tutte le caratteristiche per diventare un grande fumetto. Ma quello che mi ha davvero convinto a trasformarlo in immagini era il fatto che Guillermo avesse vissuto in prima persona tutto quello che mi stava raccontando. Come diplomatico, aveva fatto parte della squadra che stava indagando per scoprire da quale nave spagnola provenisse il tesoro, si era poi recato negli Stati Uniti per essere presente al Processo, ed era presente anche al rimpatrio del tesoro in Spagna. Ho trovato molto interessanteil  poter finalmente raccontare un'avventura acquatica con un grande tesoro, però da un punto di vista diverso. Di solito i protagonisti di queste avventure sono gli avventurieri che trovano un tesoro e lo portano nel loro paese: Tíntin, Indiana Jones... In questo caso si trattava di raccontare tutto dal punto di vista di un funzionario, un uomo che pur facendo un lavoro da ufficio deve impedire a un cacciatore di tesori di saccheggiare il suo paese. 

Adesso, il regista Alejandro Amenabar ha appena finito di girare una serie basata sul fumetto, si tratta una grande produzione con un cast internazionale di attori, con una trama molto fedele a quella del fumetto e che uscirà in Spagna questo autunno.

VERSION IN ESPANOL.

 Llegué a esta historia de casualidad. Yo estaba en Washington presentando la película Arrugas en un festival. Uno de esos días pasé por la embajada de España a saludar y conocí a Guillermo Corral, que era el agregado cultural. Me invitó a comer y me dijo que tenía una historia que podría quedar muy bien en un cómic. Ese es un comentario que me suelen hacer a menudo. Normalmente nunca me interesa lo que me cuentan, yo suelo trabajar solo y tengo más historias de las que me da tiempo a dibujar. Así que en un primer lugar le dije a Guillermo que no me interesaba. ÉL me insistió, me hablo de una historia que ya conocía, la del caso Odyssey. Una empresa cazatesoros norteamericana que había localizado cerca del estrecho de Gibraltar el mayor tesoro hundido jamás encontrado. Esto tuvo mucha repercusión en los medios, y es cierto que tenía todos los componentes para que fuera un gran cómic. Pero lo que realmente me convenció para convertirla en cómic es que Guillermo había vivido todo lo que me contaba. Como diplomático él formó parte del equipo que estuvo investigando para descubrir de qué barco español provenía el tesoro, viajó a EE. UU. para estar presente en el Juicio, y también en la repatriación del tesoro a España. Me parecía muy interesante poder contar una aventura acuática con un gran tesoro desde un punto de vista diferente. Habitualmente los protagonistas de estás aventuras son los aventureros que encuentran un tesoro y se lo llevan a su país: Tíntin, Indiana Jones… En este caso se trataba de contarlo todo desde el pùnto de vista del funcionario, que desde su puesto de trabajo en un despacho debe impedir que un cazatesoros expolie a su país.

 Ahora, el director Alejandro Amenabar acaba de rodar una serie basada en el cómic, es una gran producción con un reparto de actores internacional, muy fiel al cómic que se estrenará en España este otoño.

NOTE:

Da noi Il Tesoro del Cigno Nero è uscito è uscito in una prestigiosa edizione cartonata presso la Tunué, la Casa Editrice che ha tradotto nella nostra lingua la maggior parte delle opere di Paco Roca 

GUILLERMO CORRAL          PACO ROCA.

IL TESORO DEL CIGNO NERO 

(EL TESORO DEL CISNE NEGRO)

PAGINE: 216      PREZZO: 19,90

ISBN: 978-88-6790-381-8

Copyright Testi: Corral .

Copyright Illustrazioni: Roca.

Traduzione Volume: Diego Fiocco.

EDIZIONI: TUNUE' 

20 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

L'esistenza di una Compagnia specializzata nella caccia ai tesori mi intriga maledettamente.. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Franco Battaglia
So che negli USA ce ne sono parecchie di queste compagnie private, alcune a conduzione familiare altre enormi e potentissime, diciamo che -ecco- il loro scopo quasi sempre è solo la ricerca dei tesori, tante volte questo significa però distruggere monumenti, manufatti e altre testimonianze del passato. Ci sono i pro e i contro, tante volte si dimostrano oneste ma per lo più si rivelano criminali legalizzati, come nel caso della storia raccontata nel "Cigno Nero".

Ariano Geta ha detto...

La trama è interessante, e poi ho avuto modo di verificare da lettore che le graphic novel spagnole in genere sono sceneggiate molto bene. Mi intriga.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Io in particolare apprezzo molto i lavori di Roca, in questo caso è una graphic novel molto ben fatta! Almeno a me è piaciuta molto.

Mirtillo14 ha detto...

Interessante !! Io devo dire che non avevo mai sentito l'estressione "cigno nero". Saluti

MAX ha detto...

Ma sai che c’ho “Rughe” in DVD e lo devo ancora vedere.
Che coincidenza leggerti e scoprire che il disegnatore della graphic Nobel e’ lo stesso di quel bel film d’animazione sull’Alzheimer.
Molto bella la tua recensione .
Il discorso sui tesori dell’arte distrutti mi fa venire in mente come quanti tesori siano stati dimenticati o fatti sparire volontariamente dal progresso.
La prendo alla larga per dirti che ho un amico ingegnere civile che spesso dirige cantieri edili è molto spesso ha dato il via a “distruggere” reperti archeologici che gli venivano segnalati durante le operazione di scavo.
Per non fermare i cantieri …triste ma è così.
Ciao Nick e mi raccomando, sempre in gamba💪🏻

Nick Parisi. ha detto...

@Mirtillo14
Non è conosciutissima. Io l' ho sentita qualche volta ma quasi sempre in discussioni con stranieri. Quasi mai con altri italiani.

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Se riesci dai un'occhiata anche al fumetto di "Rughe" che è molto bello. Paco Roca l'ho anche intervistato anni fa e devo dire che è sempre molto gentile e disponibile.
Ciao
P.s
Ma è legale quello che fa il tuo amico?

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Molto interessante!
Buon pomeriggio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Cavaliere oscuro del web
Buon pomeriggio a te!

Lucius Etruscus ha detto...

Molto intrigante il fumetto e bella la storia del cigno nero, che curiosamente proprio in questi giorni è apparso in uno dei più brutti film d'azione della storia: "SAS - l'ascesa del Cigno Nero". E' scritto coi piedi (per non dire altro) ma pare di capire che lì "cigno nero" sta per terrorista, ma data la vicenda a sorpresa è calzante la definizione di evento che non ti aspetti, visto che il protagonista non si aspettava di finire ostaggio dei terroristi :-P
Per me il Cigno Nero per eccellenza è quello di Chaikovskij, che nel suo Lago dei Cigni crea una figura così freudiana che sono sicuro che al suo debutto al Bolshoi la trama abbia raggiunto l'allora ventenne Sigmund ^_^
P.S.
E' un problema del mio browser o hai ridotto il corpo del testo? Ho dovuto usare il microscopio elettronico per leggerti! Io già so' ciecato di mio... :-D

Nick Parisi. ha detto...

@ Lucius Etruscus
Si il corpo del testo si è ridotto, adesso provo a ristabilrne la versione "normale".
Non conoscevo il film "SAS- l'Ascesa del Cigno Nero", ma da come ne parli mi sa che non mi sono perso niente. :P

MAX ha detto...

Credo di no , ma se non averti la sovrintendenza ai beni culturali del ritrovamento dei “ rovinassi” loro continuano i lavori di edilizia senza rotture di palle.
Diciamo che ragiona come imprenditore.
E pensa ai soldi persi per eventuali ritardi dovuti alla denuncia dei “ reperti”.
Dimmi che non sapevi di sta usanza?

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
No, purtroppo la conoscevo già questa turpe usanza, non sono così ingenuo, solo che speravo che fosse limitata al passato e non avvenisse ancora. Anche perché adesso le sovrintendenze hanno velocizzato i loro interventi proprio per evitare questo tipo di atteggiamenti. Arrivano, fotografano, portano via i reperti archeologici trasportabili e poi cercano di creare accordi con le ditte (minimi spostamenti, bacheche, etc etc) in modo da non creare danni a chi si comporta legalmente.... Diciamo che non condivido per niente l' atteggiamento di quel tuo conoscente ecco. Scusami ma la penso così....anche perché il patrimonio archeologico è un bene di tutti.

MAX ha detto...

Beh…so che lo faceva dieci anni fa ormai..non so adesso (?) proverò a chiederglielo.
Non lo dire a me , sai quante “ litigate “ con la mia moglie che ha una laurea in conservazione?
Ma da quello che ricordo qualche reperto se l’è tenuto a casa sua.
Indagherò-:)

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ricominci e lo fai col botto benrientrato :-)))

Nick Parisi. ha detto...

@Daniele Versetti il Rockpoeta.
Grazie! Ammetto di essermi parecchio divertito nello scrivere questo post. 😁

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
Sono dalla parte di tua moglie.😄

fperale ha detto...

Molto interessante...a me l'archeologia mi appassiona, però il discorso burocratico e/o diplomatico a volte è molto snervante! Ti consiglio il recente film "La nave sepolta", su una scoperta avvenuta in Inghilterra, che fu lo stesso oggetto di contese

Nick Parisi. ha detto...

@ fperale
La burocrazia è una dei peggiori mali del nostro tempo, ha fatto più danni lei di tante altre cose. Mi hai incuriosito darò un'occhiata volentieri al film che mi hai consigliato. Del resto all'inizio anche la scoperta di Otzi la mummia delle Alpi fu oggetto di contese tra Italia ed Austria

Ricordando il passato

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