Di solito cerco di non parlare mai dei fatti di cronaca o delle notizie, così come tempo fa ho smesso di pubblicare necrologi riguardanti le personalità del Cinema o della Letteratura.
Però le antologie di Hartwell io le compravo volentieri e le ho anche recensite in un paio di occasioni ( qui e qui) ....
Quindi mi sembra non solo giusto ma anche come dovuto il dedicare uno spazio ad uno dei migliori antologisti degli ultimi decenni.
David Geddes Hartwell è nato a Salem nel Massachussetts il 10 luglio del 1941 ed è scomparso improvvisamente il 20 gennaio di quest'anno, la morte causata un trauma cranico (una brutta caduta avvenuta dentro casa) ha rappresentato uno shock per tutto l'ambiente.
In mezzo a queste fredde date, come sempre accade c'è tutta una vita.
Una vita dedicata alla letteratura di genere.
Anzi dedicata alla letteratura in tutti i sensi.
Il nostro segue la trafila classica: si laurea nel 1963; ottiene un master nel 1965 e poi nel 1973 arriva il dottorato di ricerca in Letteratura Medievale Comparata, nel frattempo però Hartwell stava già lavorando come curatore e come editore per una piccola rivista.
Piccola di nome e di fatto: The Little Magazine, questo è il nome della pubblicazione comincia a far conoscere ed apprezzare nel settore il lavoro del nuovo appassionato.
Dopo The Little Magazine il professionista si occupa di Cosmos, una rivista che dura solo quattro numeri ma che pubblica racconti di ottima qualità.
Ben presto Hartwell prende a lavorare presso le maggiori case editrici statunitensi: la Signet; la Berkley Putnam; la Tor e la Pocket Books
E sarà proprio per quest'ultima CE che Hartwell trova la sua dimensione ideale: quella di curatore di antologie.
Per la Pocket Books infatti l'esperto nel 1981 lancia la collana Timescape, dedicata alla pubblicazione sia in cartonato che in brossurato di opere vincitrici ( o comunque giunte in finale) presso i maggiori premi del settore. La collana, inutile dirlo, ispirata all'omonimo libro del grande Gregory Benford fresco trionfatore del Nebula
La serie ottiene ottime critiche, buone vendite però l'editore Simon & Shuster che detiene la maggioranza della proprietà della Pocket considera comunque non abbastanza redditizia l'operazione e nel 1985 decide di chiudere la collana.
Però, in compenso, sempre per la Pocket l'esperto lancia quasi subito una seconda collana dedicata a Star Trek
Ed il ciclo ricomincia.
Ma non sono solo le antologie ad impegnare Hartwell: ci sono le amate riviste come The New York Review of Science Fiction fondata nel 1988 e di cui in seguito l'autore diventa anche proprietario, c'è l'amministrazione del Philip K. Dick Award ( il premio dedicato alle migliori opere pubblicate direttamente in paperback ) e c'è anche la presidenza del consiglio di amministrazione della World Fantasy Convention
Però in primo piano ci sono le altrettanto amate antologie.
Sempre nel 1988 per una di queste antologie The Dark Descend ( in Italia Il Colore del Male ) il curatore ottiene il World Fantasy Award
In particolare però sono ci due serie: la Year's Best SF cominciata nel 1996 e conclusa per volontà del suo autore nel 2012 e la collana sorella del Year's Best Fantasy (attiva dal 2002 al 2010) gestita assieme alla seconda moglie Kathryn Cramer ( e la stessa Cramer collaborerà a diverse edizioni dello Year's Best SF)
Rigoroso ma dalla mente aperta, Hartwell ben presto diventa sinonimo di qualità, a differenza di molti altri suoi colleghi redattori di analoghe antologie del meglio concorrenti, non mescola Fantasy e Fantascienza nelle sue raccolte, però all'interno dei due generi separati cerca di presentarne ogni sfumatura.
Inoltre, sempre a differenza di molti altri antologisti, cerca quando può di proporre anche esempi di fantascienza non anglofona. Il lavoro di Hartwell come curatore ottiene diverse nomination al Premio Hugo vincendolo per ben tre volte.
Entrambe le serie vengono tradotte in diverse nazioni, in Italia, ad esempio Mondadori traduce (anche se non integralmente perché, effettivamente manca qualcosina) la serie Year's Best SF alternativamente sulla collana Urania o su Millemondi.
Proprio in questi giorni era stata pubblicata Orizzonti Infiniti l'ultima tranche che la casa editrice di Segrate, aveva dedicato alla serie e che avrebbe concluso il progetto.
Io la stavo leggendo e avrei voluto dedicare un articolo a questa serie, invece, è arrivata questa brutta notizia e nel cambio sto scrivendo questo necrologio.
Nel cambio ci siamo andati a perdere.
Tutti quanti.
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12 commenti:
Quando si comprano questi speciali Year's Best SF si fa sempre poco caso a colui che cura le selezioni... ma forse è una mia pecca.
@ Obsidian M
Non è solo una tua pecca, spesso succede, anche perché negli States di queste antologie ce ne sono quasi una per editore.Le due migliori però sono state sempre quelle di Hartwell e quelle di Gardner Dozois.
Per capire, sarebbe un po' l'equivalente dei nostri Fusco/De Turris o di Giuseppe Lippi?
@ Ivano Landi
Molto meglio! Molto di più!
Non lo conoscevo ma dispiace che sia scomparsa una persona che dedicava tutto se stesso alla letteratura.
@ Ariano Geta
Dispiace moltissimo anche per la casualità dell'evento tragico.
Una carriera di tutto rispetto e una persona competente e mentalmente aperta a quanto leggo!
@ Glò
Una gran bella carriera la sua, ha dato tanto al genere.
Tornato. Leggerò prestissimo!
@ occhio sulle espressioni
Bentornato fratello!
Se in Italia le sue antologie sono diventate i Millemondi probabile che più di una l'abbia letta.
@ Marco Lazzara
E' molto probabile che tu le abbia lette, allora. tranne un paio di eccezioni le antologie di Hartwell sono finite quasi tutte nei Millemondi.
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