OGGETTI SMARRITI (2020) - Racconti dal XXVI Premio RiLL

Un poco in ritardo rispetto al solito, ma come da tradizione annuale, effettuo la mia consueta recensione delle raccolte del Premio RiLL, l'ultima uscita, per adesso, Oggetti Smarriti, contiene le opere finaliste ed il racconto vincitore dell'edizione 2020, una annata segnata-come sappiamo tutti- dall'esplosione della pandemia, del primo disastroso lockdown e di tutte le conseguenti restrizioni con le quali stiamo facendo i conti ancora oggi. Questo ha causato qualche conseguenza anche nei contenuti del volume, non tanto per quanto riguarda gli apporti degli autori italiani, ma per le componenti straniere, un paio dei concorsi internazionali gemellatisi con l'associazione romana hanno subito ritardi o cancellazioni a causa del Covid. Una mancanza che si fa sentire sicuramente ma compensata dalla buona, spesso ottima qualità delle altre opere presenti, italiane e straniere.

Altra novità, di questa annata, rispetto al passato riguarda il cambio di editore, con il presente volume infatti le antologie Rilliche passano sotto l'egida dell'etichetta Acheron Books, che con questa operazione arricchisce il suo già bel catallivello grafico e contenutistico si segnala comunque una precisa continuità con le edizioni passate e questo sicuramente farà felici i collezionisti che, com'è noto (sono un collezionista anch'io e so di quello di cui parlo) non sempre vedono di buon occhio le trasformazioni grafiche di una collana in corso, qualsiasi essa sia.

Prima di procedere una considerazione: ci sono concorsi che oltre alla qualità delle opere che sfornano permettono di formare e di far conoscere nuovi nomi e potenzialità letterarie, sono tantissimi e mi piacerebbe poter dedicare ad ognuno di questi il giusto spazio. Il RiLL, per l'appunto è uno di questi. Non è certo un caso che scorrendo anno per anno i nomi dei vari partecipanti e vincitori si notino nomi che, non solo ritornano spesso all'interno del concorso stesso ma anche di molti nomi di futuri finalisti o vincitori di contest come il Robot o l'Urania. Un caso recente riguarda ad esempio veronese Davide Camparsi trionfatore al Robot. (se siete curiosi i miei precedenti interventi li trovate QUI,   QUIQUIQUI QUI e anche QUI e QUI )

Veniamo ora ai contenuti del presente volume Oggetti Smarriti.

La struttura è quella ormai riconoscibilissima : l'antologia è viene divisa in tre parti, la prima sezione ospita i racconti classificatisi nelle prime cinque posizioni più importanti del podio, non importa se si tratta di racconti di science-fiction oppure fantasy od horror, l'importante che siano ascrivibili algenere fantastico nella maniera più ampia possibile. La seconda parte è quella ribattezzata RiLL World Tour perché contiene altri 4 racconti provenienti da concorsi e selezioni internazionali che si sono gemellate con la competizione italiana (la cosa ha permesso la pubblicazione di diversi tra i vincitori del concorso italiano su riviste o antologie in paesi come  Irlanda; Spagna e Sud Africa) A chiudere il volume anche in questo caso c'è la terza sezione intitolata Sfida che raccoglie gli ultimi 4 racconti vincitori provenienti del contest parallelo riservato agli autori e alle autrici che negli anni scorsi erano giunti in finale al concorso principale.

Ad aprire le danze della sezione principale è Valentino Poppi vincitore dell'edizione 2020 con il suo Oggetti Smarriti, il racconto che da il nome all'antologia. L'autore bolognese realizza una piacevole storia sulle sparizioni di cose ma anche di momenti del passato, un testo che parladi restituzioni e di patti con una società privata che realizza molto di più di quanto ci si aspetterebbe. Burocrazia, scelte di vita che s'incrociano e si districano tra loro per un racconto molto godibile e scritto molto molto bene. Il podio d'onore, la medaglia d'argento spetta ad Arthur B. Radley con il suo Horimono, commovente resoconto di un incontro tra solitudini diverse, per una vicenda che parla di tatuaggi e di accettazioni, un tono fantasy per una metafora sulla diversità umana. La terza posizione la ottiene la bravissima Laura Silvestri con il divertentissimo Chiari di Luna e Male Parole, un racconto sulla streghe che dietro l'ambientazione ciociara non solo omaggia l'origine latina di una delle filastrocche per bambini più conosciute al mondo ma la collega intelligentemente alla tradizione popolare e agli scopi della sua narrazione. Se è vero che una buona parte del lavoro di scrittore consiste nella documentazione allora la Silvestri dimostra di aver applicato al meglio questo insegnamento. Con il quarto racconto, La Polvere Sotto il Tappeto di Saverio Catellani si cambia nuovamente registro; un corpo di angeli deputato ad assistere i trapassati esaudendo le loro ultime volontà, ma cosa succede quando le richieste dei morti contrastano con la coscienza degli angeli? Lo scopriremo proprio con questo racconto. Chiude la classifica Nibani di Gianluca Vici Torrigiani, una bella avventura science fiction che in alcuni momenti iniziali mi è sembrata debitrice (in senso buono) delle atmosfere dei racconti di Mike Resnick come Kirinyaga o La Manamouki salvo poi procedere dietro una strada totalmente personale. 

 La porzione centrale ospita ancora una volta i concorsi internazionali che hanno avviato gemelllaggi con la RiLL, come dicevamo sopra, mancano inglesi ed irlandesi per motivazioni comunque legate ai contraccolpi della pandemia. La buona notizia è che, dopo l'assenza del 2019 tornano gli spagnoli dell'AEFCFT con ben due racconti del premio Visiones.  Il Poeta di Ferro della scrittrice castigliana Amparo Montejano racconta di un robot decisamente molto più sensibile di tanti cosidetti esseri umani e della sua amicizia con l'anziana padrona, Il Dicibile di Andrés Bigorra Mir, spagnolo ma residente in Mongolia invece sembra figlio di questi giorni di lockdown e limitazioni cerca di spiegare cosa succede quando restrizioni sia pur nate in buona fede alla fine finiscano per condizionare non solo le libertà personali ma anche lo stesso utilizzo della parola. Sono due opere a loro modo poetiche ma amare, con un tocco di speranze interrotte e contrasto al cinismo della società moderna.

Ritroviamo anche il Sud Africa con il concorso Nova Short Story e l' Australia  con l' AHWA Short Story Competition, particolare divertente: a vincere il concorso australiano è stato un sud-africano mentre a trionfare al concorso sud-africano è stato un australiano, simbolo questo di una sempre maggiore globalizzazione della letteratura di genere. Il Vuoto di Benjamin Keyworth comincia come una storia di fantascienza e finisce per assumere toni soprannaturali con qualche eco di spiritalità usata però mai in maniera eccessiva. La Canzone di Mezzanotte di Stuart Olver è invece un horror psicologico, ecco devo ammettere che tra tutte le opere presenti, quella di Olver è forse l'unica che non mi ha convinto, ma questo fa parte dei miei gusti personali, dato che non amo molto questa tipologia di perturbante dove tutto sembra che avvenga solo nella mente dei personaggi e dove le cose appaiono fin troppo confuse, però come ripeto sempre, quello che legittimamente può non piacere a me altrettanto legittimamente può piacere a qualcun altro e penso che atmosfere come quelle contenute ne La Canzone di Mezzanotte possano trovare i loro bravi estimatori.

Come consueto a chiudere l'antologia è il concorso parallelo denominato SFIDA e riservato agli autori vincitori in passato del contest principale, un concorso a tema, un tema diverso anno dopo anno. Stavolta si è voluto omaggiare il grande Gianni Rodari scegliendo come tematica La Parola Magica e come vincolo la presenza nelle varie opere di una filastrocca, vera o inventata per l'occasione. Ritroviamo così molti nomi interessanti, compreso un secondo racconto di Laura Silvestri.

Ecco tutti i titoli e gli autori dell'ultima porzione:

Chi c’è dietro di te?, di Laura Silvestri 

Cose strabilianti, di Michela Lazzaroni

Il senzamente, di Maurizio Ferrero

 Vitasassipallaruote, di Marco Cesari 

Storie Horror, science fiction, intelligenze artificiali, personalità svuotate, c'è un poco tutto lo scibile della narrativa cosidetta d'evasione ma che poi in realtà fornisce stimoli per pensare, riflettere e ragionare sul mondo di oggi e sulle sue infinite complessità. 

Ancora una volta una buona antologia con diversi contenuti di qualità. Fa piacere riuscire ad a trovare ancora di queste conferme.

BONUS CARD: PARLANO GLI AUTORI.

La recensione era terminata già da un pezzo, ma sentivo che mancava qualcosa. Avevo la soluzione sotto il naso, talmente vicina da lasciarmela quasi sfuggire: mi hanno sempre incuriosito i processi mentali che portano alla creazione di un qualcosa che prima non esisteva si tratti di un dipinto, di un racconto o di una scultura, il momento della crezione è sempre un qualcosa di unico e irripetibile. Per questo ho chiesto a due degli autori presenti e cioè Valentino Poppi e Laura Silvestri di raccontarmi le loro ispirazioni e la nascita dei racconti premiati. resta inteso che se qualcuno degli altri componenti dell'antologia volessero dire la loro possono farlo nei commenti-

Sono i benvenuti!

VALENTINO POPPI.

 Ho sempre amato le storie che partono dalla realtà quotidiana e si sviluppano imprevedibilmente sconfinando al di là del reale. È l'impostazione che ho dato a diversi dei miei racconti. Per questo in particolare, l’idea è che tutti nella propria vita si trovano prima o poi nella condizione di perdere un oggetto prezioso. Le cose perdute spesso sono irrecuperabili ed è come se non esistessero più. Tanti sarebbero disposti a pagare molto più del loro valore commerciale pur di riaverle. Ecco quindi pronto il business: un’azienda in grado di ritrovare, dietro lauto compenso, gli oggetti smarriti. E a quel punto tanto varrebbe ampliare gli affari offrendo la possibilità di ritrovare tutto ciò che è stato perduto in qualche modo. Il protagonista del racconto ha tutto, una famiglia, un lavoro ben retribuito, una posizione sociale. Dovrà scegliere se e a cosa rinunciare per sempre pur di riavere ciò che ha perso. Il prezzo è altissimo, quanti di noi sarebbero disposti a pagarlo?

https://www.rill.it/intervista-collettiva-MI2020

https://valentinopoppi.altervista.org/

 LAURA SILVESTRI.

Quando scrivo un racconto breve, le idee possono nascere nei modi più disparati. Dal testo di una canzone, da un ricordo personale, da un "what if" che scaturisce da una chiacchierata con un amico. Con "Chiari di luna e male parole" è accaduto che mi trovassi a riflettere sul senso alla celebre filastrocca Ambarà Ciccì Coccò, su cui penso che tutti, una volta adulti, finiamo per interrogarci a causa del suo testo bizzarro e criptico. Ho studiato un po', cercato teorie e riferimenti, ipotizzato scenari più o meno simpatici e plausibili. E man mano che approfondivo, riemergeva il ricordo di mia nonna che me la cantava quand'ero bambina, col suo accento ciociaro familiare e confortante. Così ho deciso di dare alla storia una connotazione rurale, e di ambientarla nella "mia" Ciociaria, proprio per cercare di trasmettere un senso di familiarità che rendesse più vicina, più verace, la storia che stavo creando; come se volessi in qualche modo renderla adatta ad essere raccontata dalla viva voce di una nonna.


Coincidenza ha voluto poi che, inviato il racconto, il tema scelto qualche mese dopo dal team di SFIDA fosse proprio quello delle filastrocche (si può dire che io abbia avuto una premonizione degna delle streghe del mio primo racconto).
Così, non mi è rimasto altro da fare che rimboccarmi le mani e ripetere il processo creativo una seconda volta: ho scovato una canzone per bambini giapponese (l'equivalente del nostro Girotondo) che mi ha colpito subito per il suo testo enigmatico e sottilmente inquietante. Certo, i tempi erano cambiati da quando avevo scritto "Chiari di luna e male parole": si era arrivati in piena emergenza COVID, e l'isolamento forzato aveva fatto in modo che tante persone, sui social, condividessero i propri interrogativi riguardo ai valori della vita, alle decisioni prese e ai rimpianti che queste avevano generato. Queste riflessioni dolce-amare sono colate in maniera quasi naturale fra i versi della filastrocca Kagome Kagome, portando alla nascita di "Chi c'è dietro di te?"
 

 DATI LIBRO.

Sito RiLL.

AAVV OGGETTI SMARRITI e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni
Acheron Books ,176 pagine
Illustrazione di copertina: Valeria De Caterini
prezzo di copertina: 10 euro (qui la pagina per l'acquisto su Amazon)
prezzo speciale RiLL: 10 euro (spese postali incluse)

4 commenti:

Obsidian M ha detto...

In effetti quest'anno ce lo hai fatto sudare parecchio il tuo resoconto del RiLL. Quasi fuori tempo massimo, perché mi pare di ricordare che l'antologia esce ogni anno più o meno nel tardo autunno, che ormai è alle porte. ^_^
Quella del 2020 è stata senza dubbio un'edizione fortunatissima. Livello medio qualitativo senza precedenti con picchi davvero entusiasmanti. Meritatissimo il racconto "Oggetti Smarriti", vincitore del concorso, ma non solo: cito anche "La polvere sotto il tappeto", "Vitasassipallaruote" e soprattutto "Il poeta di Ferro" (ma quanto ho pianto leggendolo?)

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Eh lo so, per me questo è stato un anno difficile, non solo per il blog. LOL Più volte ho pensato anche di emigrare su altri lidi, paesi più civili della nostra Italia e dove ci fosse maggiore possibilità di sopravvivenza rispetto alla nostra italia, tipo le Far Oer per i delfini o il porto di Beirut e il centro di Kabul per le persone, lì una minima possibilità di sopravvivenza ce l'avrei rispetto al nostro paesucolo che umilia i giovani e i cinquantenni, però che ci vuoi fare? Il richiamo della rete è sempre enorme, basta che poi non finisca come i pesci in frittura. LOL

Torando seri, direi che il 2020 veramente è stata un ottima annata per il premio RiLL.

Ema ha detto...

Non ho capito bene quali oggetti smarriti tratti nello specifico ma con "sparizioni" mi fai pensare a quelli che ti servono prima di uscire di casa 🤬
Dicono che sono gli angeli che ti fanno tardare per evitare un evento brutto... a me me pare 'na strunzata, come dicevano i Tretré.
Ecco, io scrivo i commento mano a mano che leggo e due storie dopo c'è proprio una dedicata agli angeli 😛

Devo proprio decidermi a prendere queste antologie. Per un pigro come me che non regge un libro intero, uno a porzioni tutte slegate tra loro, sarebbe l'ideale!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
Non volevo spoilerare troppo ma il racconto comincia con la richiesta di ritrovare gli oggetti semplici continua con quelli importanti come ricordo e termina con la richiesta di ritrovare i momenti perduti e le scelte sbagliate della vita.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...